Con una bicicletta da turismo battezzata Angel e un bagaglio minimo che include una tendina e un sacco a pelo per le notti in cui non troverà un tetto sotto cui dormire, ma nulla per cucinare né altre attrezzature, Kameel Nasr si mette in viaggio dagli Stati Uniti per conoscere da vicino il vasto mondo. La sua filosofia è quella di chiedere ospitalità e condividere vita e usanze della gente che incontra. Il suo budget è minimo, quasi inesistente, ma le sue esigenze sono elementari e la sua disponibilità infinita. Si ferma dove capita, beve l’acqua che trova, mangia poco, a volte solo il pochissimo di cui dispongono i poveri del mondo. Visita soprattutto i paesi del terzo mondo, e sempre, tra i più diseredati, riceve ospitalità e accoglienza cordiale. Parla con tutti, fa domande, e cerca di capire. Ne deriva un racconto semplice e scarno, a tratti candido e ingenuo, che ha l’andamento e il ritmo di un diario di viaggio, ricco di episodi emblematici che mostrano, al di là delle differenze sociali e culturali, un denominatore comune tra tutti gli uomini.